Paola Marella, L' Eleganza è nell' Equilibrio


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I capelli sono bicolore, ma lo spirito per la vita è decisamente a colori. Le attitudini cromatiche di Paola Marella probabilmente andrebbero in contrasto con quelle del visionario Wim Wenders, padre della frase: “il mondo è a colori, ma la realtà è in bianco e nero”.

Poliedrica nel percorso (è architetto, mediatrice immobiliare, conduttrice e social trendsetter), ante-litteram nel suo hair look, con due ciocche argento che le incorniciano il volto dal 1999 (complice il suo parrucchiere che le consigliò di non tingere tutta la testa) – anno in cui erano decisamente lontani i tempi dell’inclusività e dell’empowerment contro il body shaming – e positiva per natura (a partire proprio dai capelli – accettando il tempo che passa e trasformandolo in un simbolo di sicurezza – fino ad eventi più delicati che l’hanno coinvolta), Paola Marella è un blend di eleganza e solarità che supera ogni gap generazionale.

Sì, perché è seguita da molti giovani sui social media, in cui dispensa consigli d’arredo, ispirazioni di moda ma snocciola anche pillole di curiosità e immagini di luoghi spettacolari. Non senza immortalare qualche frammento di vita personale, dal quale si percepisce che in questo periodo di reclusione forzata Paola Marella si è sintonizzata sul canale della produttività tra lavoro, formazione e hobby.

Così, a fine confinement, la invito per una chiacchierata e scopro che, oltre all’amore per i colori e per la Parigi haussmanniana, Marella è affascinata anche dal mondo introspettivo, come la psicoanalisi (durante il lockdown ha frequentato un corso di psicologia online). “Se avessi più tempo approfondirei tante cose!” mi dice al telefono, confermandomi che la curiosità è il motore della conoscenza. E nonostante abbia raggiunto vette alte nel suo lavoro, sia offline che sotto i riflettori, non ha mai smesso di tenere i piedi per terra: “L’autenticità e il contatto con la realtà sono valori che non ho mai perso di vista…sono figlia di una generazione in cui i driver erano la gavetta e concretezza…credo nell’empatia che nasce tra le persone, è bello lasciare un bel ricordo di sé stessi”.

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Ci racconti un po’ di te?

La mia formazione è da architetto e i primi anni di lavoro sono stati caratterizzati da tanta gavetta come agente immobiliare. All’alba della grande crisi immobiliare, nel 2007, complice un’amica, ho portato il mio mestiere in tv incominciando a condurre programmi “Cerco Casa Disperatamente”e “Vendo Casa Disperatamente” su Real Time.

Il canale di Discovery ebbe uno straordinario successo grazie ad un palinsesto focalizzato sull’intrattenimento in chiave lifestyle, nonostante il delicato momento economico che il Paese stava attraversando, eravamo in 5 all’epoca: oltre al mondo casa, c’erano Enzo Miccio e Carla Gozzi con Ma come ti vesti, in cui offrivano consigli di moda, Barbara Gulienetti con Paint your Life, una trasmissione con i primi tutorial sul fai da te e Alessandro Borghese con Cortesie per gli Ospiti.

Ci siamo creati una nostra nicchia di pubblico, con risultati decisamente soddisfacenti. Successivamente l’esperienza televisiva, che era diventata un 80% della mia professione, si è ridimensionata dando spazio a nuove avventure lavorative, inclusi nuovi programmi come “Welcome Style”, “Shopping Night Home Edition”, “A te le chiavi” o “Un sogno in affitto” , progetti editoriali editi Rizzoli: “Arredo casa disperatamente” e “Welcome style” e corsi di Home Staging.

Confesso che da piccola volevo fare il medico, ma l’architettura è stata sempre la mia passione. Sono amante dell’urbanistica e nello specifico apprezzo il modus operandi di Haussmann, che ha restituito ad una Parigi rasa al suolo un’identità moderna basata su elementi in contrasto eppure armonici tra loro. 

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Fashion & Interior Design sono le tematiche che ti contraddistinguono sui social. Elargisci tanti consigli ai tuoi lettori, ma quali sono i must have di Paola nell’arredo e nella moda?

Il mio mantra è che si può avere stile ed eleganza con poco, senza spendere necessariamente tanti soldi. Cerco di recuperare quello che è già esistente in una casa così come in un guardaroba, può tornare utile soprattutto se è un pezzo versatile. Nella moda, i miei must have sono sicuramente un tubino nero, un fashion cult, o comunque tutte le declinazioni che può avere.

Cerco sempre meno di indossare il nero perché talvolta potrebbe irrigidire il mio aspetto, ma è un capo che senza dubbio risolve un look e può essere sdrammatizzato nei modi più disparati. Di recente, anche sul mio account Instagram ho pubblicato tre versioni di little black dress che avevo scelto per girare un video: ognuno con il proprio twist contemporaneo!  Non mancano poi un blazer blu, un paio di jeans e una camicia bianca: pezzi che ruotano facilmente nel guardaroba adattandosi a vari stili. Il guizzo in più per l’estate? Una gonna o un abito lunghi con stampa all over e un bel paio di sandali.

Riguardo all’interior design, il mio paradigma è legato ad un equilibrio cromatico: amo il colore, ma il contrasto deve essere sempre ben bilanciato. Le pareti, così come gli arredi fissi – quali armadi o librerie – le prediligo sempre in nuance tenui (a patto che non siano bianche) come lo Spiced Honey di Sikkens stemperate su tonalità bold di imbottiti, sedute o complementi d’arredo.

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Durante il lockdown abbiamo vissuto molto di più la nostra casa, mentre prima per molti di noi prima aveva quasi la funzione di un appoggio. Secondo te quali saranno le esigenze con cui dovranno fare i conti le agenzie immobiliari?

La prima cosa è uno spazio outdoor: se il giardino non è possibile, soprattutto in aree urbane, il balcone sarà sicuramente una richiesta frequente. Ci sarà bisogno di una “zona franca” adibita a spazio home office in quanto ci siamo ritrovati chiusi in casa dove adulti e bambini hanno avuto bisogno di un angolo che richiedeva tranquillità e silenzio per svolgere il lavoro da remoto o la didattica a distanza. Lo studio domestico si può facilmente ricreare anche in spazi preesistenti, sfruttando una nicchia o una consolle… oppure scegliendo arredi multifunzionali che si trasformano, come per esempio un comodino che diventa un pratico piano d’appoggio. Ho affrontato il tema in una delle mie Instagram Stories. Il terzo elemento che sarà fondamentale è quello di avere una connessione internet performante a prova di call prive di fastidiose interruzioni!

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Su Living di Aprile c’è un bellissimo editoriale di Francesco Morace sul Made in Italy, in cui si legge che ciò che è bello, armonico, piacevole al tatto e alla vista sarà desiderabile. In altre parole ciò che vale non ha prezzo. Su quale oggetto della casa e dell’abbigliamento pensi varrà la pena investire? 

Nell’interior design non ho alcun dubbio: le luci! Funzionali e decorative allo stesso tempo, le lampade sono oggetti che hanno una facile ricollocazione anche quando si cambia casa. Gli altri elementi che mi vengono in mente sono i divani, le sedie e il tavolo da pranzo: arredi che si prestano a libertà stilistiche e compositive.

Nell’abbigliamento sono scarpe e borse a dare un côté unico al look: un vero e proprio modo di raccontare qualcosa in più di sé stessi. A proposito di ciò, nel 2012 presi parte ad un interessante progetto della stilista Chiara Boni, in cui insieme ad altre donne milanesi di nascita o d’adozione, tra cui Elisabetta Sgarbi, Camilla Baresani, venivamo ritratte con lo stesso tubino ma con esiti unici, proprio perché ognuna l’aveva personalizzato secondo il proprio stile.

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Nel tuo percorso televisivo hai condotto diversi programmi, ce n’è uno al quale ti senti più affezionata?

Sicuramente i primi che ho condotto: Cerco casa disperatamente e Vendo casa disperatamente. Sono i programmi pilota diventati di riferimento per i successivi nel mondo casa. Mi sono divertita molto in Shopping Night Home Edition e appassionata in A te le chiavi, il game show di Facile Ristrutturare che si risolve in un bel premio: la ristrutturazione del proprio immobile. In generale, l’esperienza televisiva mi ha consentito di conoscere persone meravigliose sia nel team di lavoro sia tra gli ospiti.


Sei una pink ambassador di Fondazione Umberto Veronesi, hai superato un momento delicato della tua vita. Quale consiglio senti di dare alle donne che stanno affrontando la malattia e non riescono a vedere la luce in fondo al tunnel? 

Credo fermamente nel potere della positività e di concentrarsi nell’obiettivo che si può uscire dalla malattia. Potrebbe durare un po’ di tempo e con tutte le criticità del caso, ma credere sempre che è un momento che si potrà vincere è teraupetico. Il pensiero positivo aiuta il fisico a reagire, non solo il proprio ma anche quello di chi ci circonda: è un meccanismo di energia. Oltre alla mia esperienza, ci sono stati tanti casi che ho visto in prima persona e posso testimoniare che l’approccio ottimista può dominare la malattia. Detto questo, non mi stanco mai di dire quanto sia cruciale la prevenzione. La mia battaglia è nata da un esito negativo di un esame, tuttavia il radiologo, che non smetterò mai di ringraziare, ha comunque insistito per sottopormi ad una biopsia chirurgica. 

Sei molto seguita e apprezzata anche dai millennials, inoltre sei anche mamma di un ragazzo. Tra le conseguenze del COVID-19 purtroppo si prevede una crisi anche lavorativa. Cosa ti senti di dire ai giovani?

Il momento è molto complicato e il mio consiglio è quello di tenere duro anche in un paese che attualmente non è proprio “young-friendly. Anche se il contesto non è dei migliori, cercare di non abbandonarsi mai allo sconforto ma lavorare per il proprio obiettivo guidati dalla determinazione e dalla propositività.

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Se fossi un’icona di design cosa saresti?

Da amante dell’illuminazione, la prima cosa che mi viene in mente è lampada Pipistrello disegnata da Gae Aulenti nel 1965, ancora oggi attuale e dalla forte carica evocativa.

Se penso ad una seduta, probabilmente sarei la Superleggera di Giò Ponti. 


Quali sono i tuoi progetti futuri?

Continuerò a seguire vari cantieri, sarò occupata con la terza stagione di A te le chiavi e farò delle interviste con addetti ai lavori nel campo dell’architettura d’interni per il canale tv HGTV – Home and Garden TV.

Direi diverse cose per il momento, poi chissà! Durante il lockdown ho approfondito delle tematiche che mi interessavano come la psiconalisi, ho seguito anche un corso in video-conference con il professore Recalcati. Trovo che la dimensione introspettiva sia decisamente interessante!

Grazie Paola!


4 commenti :

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